Cosa c’è di più bello che godersi un bel film seduti in poltrona? Oppure farsi una salutare dormita dopo una giornata di lavoro? Niente, assolutamente niente. Ed è proprio in quei momenti lì che arriva quel maledetto “dolorino”. All’inizio è poca roba. Senti un leggero fastidio al braccio e alla spalla, la mano va lì e cominci a pensare di aver fatto uno sforzo, chissà, un piccolo strappo. Proviamo con un po’ di pomata antinfiammatoria, poi ci sono anche i cerotti “miracolosi”, li ha usati anche Andrea e sta benissimo. Niente da fare. Vai dal tuo medico. Ti guarda e ti dice: “Non è niente, non ti preoccupare. Fatti una settimana di antidolorifici. Ci provi. Ma il film lo vedi sempre “male” e la notte ti svegli con il solito dolore che aumenta giorno dopo giorno. Non sai più cosa fare. Chi non ha cominciato così, alzi la mano! A proposito, anche la mano fai fatica ad alzarla.

 

Inizia così, in modo simpatico ed altrettanto realistico, il libro scritto da Francesco Inglese sul trattamento riabilitativo delle patologie di spalla. L’autore ha posto in primo piano il parere del paziente, figura centrale di tutto il percorso rieducativo. L’ortopedico, il fisiatra, il fisioterapista ed il preparatore atletico rappresentano gli altri elementi complementari di un percorso rieducativo che vede la professionalità di ognuno di loro, al servizio e al raggiungimento del benessere del paziente. Sfogliando le pagine del testo è possibile comprendere quali siano i sintomi più comuni di questo dolore prodotto da cause multifattoriali. E’ possibile, altresì, capire perché il problema coinvolga un numero sempre maggiore e diversificato di persone, dallo sportivo al sedentario, dal lavoratore pesante a quello che trascorre gran parte della giornata seduto alla scrivania. Sono individuati  non solo i sintomi,  i segni clinici e i test per valutare la patologia presente nel paziente (instabilità, patologia di cuffia, omartrosi, capsulite adesiva, ecc.) ma  ampio spazio viene dato all’esercizio terapeutico e alla sua strutturazione in relazione alle reali necessità del paziente. L’esercizio assume un ruolo fondamentale nel recupero funzionale e rappresenta, in molti casi, la “giusta medicina” in grado di ripristinare la mobilità, la forza o la coordinazione dei movimenti, a seconda di quale  qualità risulti compromessa. Quando il dolore è già presente, l’esecuzione degli esercizi rappresenta in molti casi la cura, per tutte le persone che non hanno dolore (gli sportivi, chi frequenta la palestra o chi compie movimenti lavorativi ripetitivi), gli esercizi costituiscono una utile azione preventiva. Il corretto esercizio “nasce” dall’applicazione dei principi del movimento che, spesso però vengono trascurati,  rappresentano gli strumenti indispensabili per migliorare l’efficacia dell’esercizio. Per tale motivo un capitolo è stato riservato ai principi del movimento che non vengono soltanto citati ma, per ognuno di loro, sono presenti degli esempi pratici, riccamente illustrati da foto che semplificano la comprensione del testo. Per tutte le principali patologie ortopediche sono descritte le indicazioni e gli accorgimenti più utili e, nel caso il problema sia stato trattato in modo chirurgico, vengono riportati i programmi riabilitativi specifici scanditi dai tempi di cicatrizzazione biologica dei tessuti. Anche la parte rieducativa in acqua viene presa in grande considerazione visti i vantaggi offerti da questo ambiente a ridotta gravità. In acqua il paziente è in grado di muoversi con maggiore facilità, sperimentando una serie di movimenti, difficilmente riproducibili a “secco”, secondo un progetto riabilitativo personalizzato. La rieducazione motoria in acqua va considerata parte di un programma riabilitativo ed è, quindi, complementare alle altre metodiche riabilitative, con cui si integra in modo sinergico. Per concludere, la copertina del libro riassume l’impegno che l’autore ha avuto in questi ultimi venti anni e rappresenta una figura umana che sostiene e porge un “mondo di conoscenze” sulla spalla.

 

Prima la visita dal medico e poi ha inizio la “terapia fisica”.

Il bello viene dopo, con la riabilitazione: ricominci a vivere e a vedere i film alla tv ! Non è che la spalla torna subito nuova, ma impari a convivere ed a controllare fastidi e acciacchi. Se poi sei costante negli esercizi che devi fare, un altro passo è fatto !

Che splendide dormite, le consiglio a tutti.